Come curare l’eiaculazione precoce

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I soggetti affetti da questo disturbo hanno un tempo di latenza eiaculatoria intravaginale, il cosiddetto IELT, inferiore ai tre minuti. Molti manifestano una soglia eiaculatoria durante la penetrazione vaginale inferiore ai due minuti mentre si definisce “ante portam”, quando accade ancor prima della penetrazione. 

Come capire se si soffre di eiaculazione precoce?

La caratteristica comune è l’incapacità di “rinviare” volontariamente l’eiaculazione, che si presenta come impulso improvviso ed irrefrenabile, provocando un senso di frustrazione ed ansia che spesso provoca pesanti ripercussioni sulla vita di coppia. Il più delle volte il quadro si associa ad una progressiva difficoltà di erezione e calo del desiderio sessuale, sintomi mediati dall’angoscia crescente per l’insoddisfacente attività sessuale.

Quando si manifestano i problemi di eiaculazione precoce?

Nella gran parte dei casi è un disturbo che accompagna il soggetto fin dai primi rapporti sessuali (eiaculazione precoce PRIMITIVA, o “long-life”) ed è sicuramente il disturbo sessuale più diffuso. 

L'eiaculazione precoce secondaria interviene, invece, dopo un periodo di normalità ed è generata da patologie organiche quali processi infiammatori acuti del pene, come balaniti, piccole infezioni, e spesso da prostatiti acute e croniche. I difetti di retrazione del prepuzio, quali fimosi e frenulo breve, non sono da considerare direttamente come cause dell'eiaculazione precoce, ma rappresentano una concausa aggravante del disturbo.

In questi casi, la cura specifica della patologia alla base del disturbo fa teoricamente scomparire la rapidità del riflesso, ma il più delle volte l’ansia che ne deriva può mantenere la difficoltà del controllo eiaculatorio e quindi va assistita da un percorso psico sessuologico.

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Circa quindici anni fa, si cominciò a notare che pazienti in terapia con gli psicofarmaci atti ad interferire sui livelli della SEROTONINA, i cosiddetti SSRIs, “Selective Serotonine Reuptake inhibitors”, manifestavano un ritardo o addirittura impossibilità ad eiaculare e ci si accorse che si potevano utilizzare questi stessi farmaci in campo andrologico, per combattere l’eiaculazione precoce. Si iniziò quindi a proporre l’uso della Fluoxetina, Fluvoxamina, Paroxetina, Sertralina, Citalopram ed Escitalopram con risultati in parte confortanti. 

Dati scientifici recenti indicano che alla base del problema di eiaculazione precoce ci possa essere proprio un’alterazione della biochimica dei centri nervosi, che modulano i tempi dell’eiaculazione. 

Il difetto è rappresentato dalla carenza localizzata di SEROTONINA, un neurotrasmettitore chimico, che collega una fibra nervosa alla successiva ed ha, probabilmente, cause di tipo genetico.

 
Dal luglio 2009 disponiamo di un farmaco specifico per curare l’eiaculazione precoce, la DAPOXETINA, un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina, ad azione molto rapida. Se assunto oralmente, produce un forte effetto inibitorio sul riflesso eiaculatorio, realizzando un sensibile aumento del tempo di latenza eiaculatoria intravaginale.

Il farmaco si può assumere al bisogno da una a tre ore prima del rapporto sessuale, con una abbondante idratazione.

Il farmaco è ufficialmente approvato dall’EMEA per il trattamento di questo disturbo. Rispetto agli altri SSRI, ha una durata d’azione meno protratta, un’eliminazione più rapida e pertanto gli effetti collaterali sono scarsi. Può essere assunta in età compresa tra i 18 e i 64 anni e non sono state finora segnalate interferenze con gli inibitori PDE5 sildenafil, tadalafil, vardenafil.

Le creme ritardanti sono efficaci nel curare l’eiaculazione precoce?

Nella cura dell’eiaculazione precoce sono spesso pubblicizzati prodotti topici, come creme o spray, che dovrebbero realizzare una riduzione della sensibilità peniena, con conseguente ritardo dell’eiaculazione. Si tratta di prodotti non registrati, spesso reperibili solo su internet, che contengono principi farmacologici attivi con tipologia e dosaggio sconosciuto.

È consigliabile, qualora non si voglia ricorrere a trattamenti con farmaci orali, l’impiego di prodotti anestestici in crema regolarmente registrati, acquistabili in farmacia con prescrizione medica, che potrà attestare l’uso in sicurezza. Tali farmaci ufficiali risultano sicuri, efficaci e presentano costi contenuti, spesso più bassi.

Attualmente si impiegano associazioni di lidocaina e prilocaina che riducono la sensibilità a livello della cute peniena, innalzando così la soglia orgasmica del paziente.  Quando coesiste un problema di erezione si possono utilizzare in associazione farmaci inibitori della fosfodiesterasi (sildenafil, tadalafil, vardenafil) che hanno indicazione per la disfunzione erettile. Queste molecole, oltre a normalizzare le erezioni, allungano anche i tempi eiaculatori.

La combinazione di Lidocaina e Prilocaina è una formulazione spray ideata per la cura dell’Eiaculazione precoce (EP).
È un preparato che appartiene ai presidi medici ad uso topico, utilizzati nella terapia dell’eiaculazione precoce con un meccanismo di azione simile al prodotto topico, noto con il nome EMLA.
Rispetto alle terapie sistemiche per l’eiaculazione precoce, gli approcci topici riducono al minimo i possibili effetti sistemici. Il limite di tali presidi farmacologici risiede nell’uso talvolta difficoltoso, possono interferire nella spontaneità, possono causare diminuzione della sensibilità nella partner.

come curare l'eiaculazione precoceMa quando intervenire chirurgicamente per combattere l’eiaculazione precoce?

L’intervento chirurgico è uno dei rimedi che, in casi selezionati, può rappresentare un valido aiuto per contrastare il problema dell’eiaculazione precoce.

Va comunque puntualizzato che quando si parla di intervento allo scopo di modificare la precocità dell’impulso, intendiamo che questo disturbo sessuale, che in passato veniva inquadrato come un disturbo prettamente psicologico, non sempre dipende esclusivamente da problemi di origine psicologica.

Esistono infatti delle situazioni per le quali l’esclusivo approccio psicologico può fare poco ed è invece consigliabile l’approccio medico e chirurgico.

Se dopo un’attenta valutazione da parte di personale medico specializzato, dopo aver eseguito specifici test volti alla scoperta delle origini del disturbo, questi rilevano che l’eiaculazione precoce è causata da problemi di tipo organico, è intuitivo che va realizzato un approccio medico chirurgico volto a normalizzare la percezione sensitiva. Quindi, esclusivamente in questi casi selezionati, la neurotomia glandulare è una semplice pratica chirurgica, che viene effettuata contestualmente alla circoncisione, con lo scopo di ridurre ulteriormente la sensibilità del glande. La metodica consiste nel sezionare alcuni fasci di fibre nervose che decorrono nel solco del glande in punti specifici.

L’intervento si esegue in anestesia locale, con blanda sedazione e dura solo pochi minuti.

Dopo aver eseguito la circoncisione con suturatrice meccanica, che permette di ottenere una maggior precisione di taglio, minor sanguinamento dei tessuti, ridotto gonfiore post-operatorio e un miglior risultato estetico, con tempi di ripresa sensibilmente ridotti, si procede a sezionare alcune fibre nervose che conducono la sensibilità a livello del solco del glande (neurotomia glandulare). Si applica poi un bendaggio compressivo, che verrà rimosso dopo un’ora e il paziente viene dimesso.

Questo intervento è praticato con grande frequenza nel mondo e, se eseguito da mani esperte, non è gravato da particolari complicanze o effetti collaterali.

Cerchi una cura all’eiaculazione precoce?

Se si notano problemi di eiaculazione precoce, ovvero alterazioni della propria capacità di controllo dell’eiaculazione, il consiglio è quello di rivolgersi rapidamente ad un andrologo specialista, per evitare che poi tale alterazione percettiva si strutturi mentalmente, rendendo più lungo e complesso il percorso di recupero. Esistono vari approcci medici o chirurgici con o senza supporto del sessuologo, che permettono di recuperare il controllo eiaculatorio.

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