Cosa si intende per infezione alle vie urinarie?

infezione alle vie urinarie trattamento

Il contenuto presente nella vescica, ovvero il filtrato renale che forma le urine, normalmente in un soggetto sano è sterile, non contiene batteri né altri microrganismi. Il condotto che permette il passaggio delle urine dalla vescica all’esterno denominato uretra non contiene batteri o può contenerli ma con carica batterica non significativa e non sufficiente a causare un’infezione.

Si parla di infezione delle vie urinarie quando si accerta la presenza di microrganismi patogeni nelle urine in una quantità tale da poter causare una evidente sintomatologia alle vie urinarie e nei casi più complessi all’intero organismo.

Un’infezione in un punto qualsiasi del tratto urinario è chiamata infezione delle vie urinarie (IVU).

Tra le infezioni, quelle delle vie urinarie, sono tra le più frequenti. Le donne sono più colpite degli uomini e per loro il rischio di contrarre un’infezione delle vie urinarie nel corso della vita è quasi la regola, per fatti anatomici o legati anche alla gravidanza e ai suoi esiti sulla anatomia pelvica. Inoltre, molte donne hanno infezioni ripetute talvolta per anni.

È fondamentale riconoscere e trattare le infezioni delle vie urinarie per evitare che si complichino o si cronicizzino, ma è soprattutto fondamentale trattarle per tempo e correttamente.

La terapia inadeguata favorisce la comparsa di resistenze batteriche, diventando il paziente insensibile agli antibiotici. Le resistenze batteriche sono divenute in questo decennio uno dei problemi più gravi per l’abuso terapeutico .

Le infezioni delle basse vie urinarie

Le IVU o infezioni delle vie urinarie sono generalmente classificate delle alte vie urinarie o basse vie urinarie, in relazione al tratto in cui si verificano nel tragitto urinario.

Le infezioni del tratto superiore sono usualmente più gravi e interessano l’uretere alto e i reni provocando la pielonefrite.

Vediamo quali sono le infezioni delle basse vie urinarie. Le infezioni della vescica , dell’uretra e della prostata sono considerate come infezioni del tratto urinario inferiore. Le infezioni del tratto inferiore sono quelle che interessano la vescica e provocano la nota cistite.

I sintomi di questo tipo di infezione alle vie urinarie sono:

  • impossibilità a urinare nonostante lo stimolo;
  • minzione frequente (pollachiuria);
  • urgenza a urinare;
  • minzione dolorosa (stranguria) o bruciore delle vie urinarie;
  • sangue nell’urina (ematuria);
  • urina purulenta (piuria);
  • stato febbrile talvolta con brivido.

Le cause più frequenti, responsabili dell’infezione, sono legate alla migrazione o penetrazione in una delle due vie. Quella più frequente, è identificata nella porzione inferiore delle vie urinarie, cioè il meato uretrale esterno, nell’uomo identificato come estremità del pene, mentre nella donna si ritrova nella vulva. L’infezione usualmente risale dall’uretra verso la vescica e in condizioni particolari o in presenza di fattori predisponenti, giunge anche ai reni. Un’altra via meno frequente ma possibile è quella ematica, di solito con interessamento bilaterale dei reni.

Cause infezione urinaria uomo

Le infezioni delle vie urinarie, il cui acronimo è IVU, sono causate quasi sempre da batteri. Risulta più rara una infezione da cause virali o da funghi. Più dell’80% delle IVU è causato da batteri, che usualmente albergano nell’intestino, come i Coli. Lo svuotamento vescicale, con una buona diuresi, funge da meccanismo di lavaggio, riducendo fortemente l’eventuale presenza di carica batterica.

Le infezioni batteriche del tratto urinario inferiore sono molto diffuse e in modo peculiare affliggono il sesso femminile, con più alta incidenza tra donne giovani e sessualmente attive. L’Escherichia coli è il batterio più diffuso e causa la quasi totalità delle IVU. Nei soggetti di età compresa tra i 25 e i 60 anni, le IVU batteriche sono estremamente più frequenti nelle donne rispetto agli uomini. Il motivo va ricercato nella anatomia dei genitali. Negli uomini, l’uretra è molto più lunga, rendendo difficile la risalita batterica e la possibile infezione. Negli uomini di età compresa tra i 20 e i 50 anni circa, la maggior parte delle infezioni alle vie urinarie causa prostatiti e meno frequentemente uretrite batterica.

Alla base delle infezioni urinarie ricorrenti usualmente troviamo fattori predisponenti come ostruzione delle vie urinarie con ostacolo al deflusso delle urine, la presenza di calcoli.

Esistono inoltre cause neurologiche che alterano la funzionalità vescicale, impedendo uno svuotamento adeguato, come nelle dissinergie del muscolo della vescica, per mancato coordinamento motorio. Alterazioni dello svuotamento da ostacolo al deflusso delle urine, come la iperplasia prostatica, provocano un aumento del ristagno vescicale, con inevitabile infezione ricorrente ed erniazione della muscolatura della parete vescicale, che si chiama diverticolo e contribuisce ad un aggravamento del quadro clinico.

Altri motivi frequenti sono legati al malfunzionamento del meccanismo a valvola posto tra l’uretere e la vescica - per cui l’urina e i batteri riescono a risalire dalla vescica verso gli ureteri - e ancora i rapporti sessuali non protetti. Le infezioni virali non sono frequenti, mentre quelle da funghi, miceti, possono infettare le vie urinarie. Il fungo più comune e diffuso è la Candida e infetta più facilmente soggetti immunodepressi o portatori di catetere a permanenza.

Le infezioni parassitarie sono rare e si contraggono quasi esclusivamente in paesi con scarse condizioni igieniche, ove tali infezioni sono endemiche. La schistosomiasi è un’infezione causata da un tipo di verme detto schistosoma. Può interessare l’intero sistema urinario dai reni all’uretra. È una causa frequente d’insufficienza renale grave nei soggetti che vivono in Africa, Sudamerica e Asia. La sintomatologia lamentata è la presenza di sangue nelle urine o l’ostruzione degli ureteri e la diagnosi se non ci si pensa non è facile.

Più di frequente nei paesi occidentali invece ritroviamo le infezioni da trichomonas. E’ una malattia a trasmissione sessuale, che determina nella donna una secrezione vaginale, schiumosa, giallo-verdastra. Nell’uomo, la tricomoniasi è una causa frequente di uretriti o decorre asintomatica.

Come prevenire le infezioni delle vie urinarie

E’ importante ridurre il rischio di incorrere in un’infezione delle vie urinarie e questo si può fare mettendo in atto norme di igiene e prevenzione:

  • Bisogna evitare prodotti che possono irritare l’uretra, alcool caffè spezie, pepe, peperoncino, cacao.
  • Porre attenzione all’igiene intima prima e dopo i rapporti sessuali, l’igiene intima nelle donne deve essere condotta dall’avanti verso dietro per evitare che i batteri presenti nelle feci possano penetrare attraverso l’uretra.
  • Altre norme consigliate sono bere molta acqua, non trattenere lo stimolo minzionale a lungo, urinare dopo i rapporti sessuali, regolarizzare l’intestino.

La diagnosi delle infezioni delle vie urinarie si fa semplicemente ricorrendo all’analisi delle urine e all’urinocoltura. È corretto associare sempre l’antibiogramma al fine di determinare l’antibiotico da utilizzare per il trattamento del batterio isolato come responsabile dell’infezione.

Cura per infezioni vie urinarie

La Prevenzione

 Il primo “presidio terapeutico” è rappresentato dalla prevenzione.

 Alcuni consigli per prevenire le infezioni urinarie  ma principalmente  la recidiva dell’infezione delle vie urinarie

  • bere una adeguata quantità di acqua meglio se lontano dai pasti
  • svuotare la vescica al bisogno,
  • avere una normale funzione o regolarizzare la funzione intestinale
  • attenta igiene dopo i rapporti sessuali
  • urinare dopo i rapporti sessuali
  • scegliere attentamente i prodotti per l’igiene intima che possono essere agenti irritanti

 Una infezione delle vie urinarie che recidiva impone un controllo specialistico, soprattutto se ricorrente.

I trattamenti e le cure essenziali in caso di infezioni delle vie urinarie nella maggior parte dei casi si basa sulla somministrazione antibiotici mirati.

Il tipo farmaci per l’infezione delle vie urinarie dipendono dal batterio responsabile dell’infezione e dalla storia clinica del paziente. E ‘importante non fare uso di antibiotici fai da te per evitare di selezionare ceppi multi-resistenti che renderanno problematica una futura terapia.

INFEZIONI DELLE VIE URINARIE RICORRENTI (NON COMPLICATE) NELLE DONNE

Le infezioni ricorrenti delle vie urinarie vengono definite come tre episodi di UTI nel corso degli ultimi 12 mesi. I fattori di rischio vanno per lo più ricercati nelle abitudini e norme igienico dietetiche.
I fattori comportamentali associati a RUTI comprendono l’attività sessuale, la frequenza dei rapporti ,inosservanza di norme alimentari e dietetiche.
Con la menopausa i fattori di rischio fortemente associati a RUTI sono il prolasso vescicale e la possibile presenza di abbondante residuo post-minzionale.
La prevenzione delle RUTI contempla approcci non farmacologici facendo ricorso a precise norme comportamentali dietetiche associate o meno a presidi non necessariamente che siano antibiotici.

Prevenzione per Infezioni delle vie Urinarie

 La acidificazione delle urine, estratti di mirtillo, di uva ursina, mostrano effetti variabili, ma sono di fatto largamente utilizzati per contenere le recidive.

Il  D-mannosio è uno zucchero  estratto dal legno di larice  che viene riassorbito molto lentamente rispetto al normale glucosio  e poi espulso con le urine. Gli viene riconosciuta la capacità di aderire ai batteri che colonizzano la vescica, specie in soggetti colitici, formando un’entità che viene eliminata  durante la minzione.

L’Uva ursina è una pianta impiegata nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie. Contiene l’arbutina, idrolizzata a livello intestinale, con liberazione di idrochinone che viene eliminato dalle vie urinarie.
Le urine tendono all'alcalinità (pH > 7) in presenza di patogeni capaci di scindere l'urea e quindi infezioni di questo tipo sono trattabili con l'uva ursina.

Il Cranberry, originario del Nord America, è stato utilizzato storicamente come trattamento per le infezioni del tratto urinario e continua ad essere ampiamente utilizzato come prodotto di prevenzione delle infezioni ricorrenti. Il razionale del suo uso va ricercato nella capacità asserita che le  proantocianidine del cranberry prevengono l'adesione delle fimbrie di tipo P dei ceppi uropatogeni di E. coli.
Studi recenti indicano che le proantocianidine interferiscono con l'adesione di batteri uropatogeni alla mucosa vescicale.

La L-Metionina
L'effetto acidificante della L-Metionina provoca uno spostamento del pH urinario in un range di pH situato tra 5 e 6. Contestualmente diminuisce la possibilità di adesione dei batteri patogeni alle cellule dell'urotelio vescicale. Un'infezione urinaria cronica con urine alcaline può indurre la formazione di calcoli fosfatici. L'acidificazione delle urine in tal senso migliora la solubilità dei calcoli evitando la formazione di nuovi.

Controllare e riequilibrare la funzione intestinale.

I batteri intestinali principalmente Escherichia Coli, possono giungere alla vescica per migrazione attraversando una parete vescicale preda di infiammazione cronica o attraverso le vie linfatiche.
Se non viene corretta la disbiosi, la somministrazione di antibiotico avrà un effetto temporaneo e parziale sull’infezione , perché non corregge  l’origine del problema .

È importante cercare in questi casi di interrompere il circolo vizioso della terapia antibiotica

Se le cistiti continuano a presentarsi, è verosimile che l’antibiotico non serva.
Di recente è stata proposta una terapia innovativa diretta a ricostituire lo strato di protezione della parete interna della vescica. Il suo uso permette di ottenere la protezione dei “glicosoaminoglicani” che se danneggiati ad esempio a causa di infezioni urinarie ripetute, espongono la parete vescicale al rischio di infiammarsi cronica.
Ialuril è un prodotto innovativo che contiene al suo interno acido ialuronico e la condroitina solfato i quali, se instillati in vescica, contribuiscono a ricostruire lo strato di protezione dei glicosoaminoglicani . L’uso ciclico di Ialuril permette di ottenere risultati molto buoni a breve medio termine conrisoluzione dei sintomi in molti pazienti.

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